Quando la moto ci unisce
- Il Motar
- 30 gen 2018
- Tempo di lettura: 2 min
CAPITA, A VOLTE, CHE ANCHE UN MOTOCICLISTA CHE AMA PASSARE IL SUO TEMPO TRA CURVE E TORNANTI STRAVOLGA LE PROPRIE ABITUDINI E DECIDA DI PARTECIPARE AD UN MOTORADUNO.
Proprio come è successo qualche anno fa, durante un motoraduno l’aspetto più bello è stato certamente lo spirito di aggregazione che ci ha uniti tutti, ma proprio tutti. Dalle moto d’epoca a quelle moderne, dai cromatissimi “choppers”, ai curiosi “trikes”. All’improvviso ti si apre davanti un mondo che, fino a quel momento, ti sembrava lontanissimo dal tuo modo di vivere il motociclismo, ma che subito ti conquista. E vedi così l’anziano ed orgoglioso possessore di una Moto Guzzi d’epoca, smontare e pulire la candela per via di una carburazione un po’ troppo approssimativa. Vedi il classico “biker”, con una pinta in mano, che alza il volume della radio del suo “trike”, fino a trasformarla in una discoteca mobile. Vedi l’impettito proprietario della supersportiva che si pavoneggia della sua “Desmosedici” in bella evidenza. Ma vedi anche il timido centauro che cerca di nascondersi in un angolino, mentre quello più estroverso cerca di coinvolgerlo in una lunga conversazione.Centinaia e centinaia di moto che animano e colorano la piazza di un piccolo paese che, per una giornata, pare trasformarsi nel centro del mondo. E che emozione quando parte la moto-passeggiata. Quando i motori cominciano a rombare tutti insieme regalando gioia ai bambini, mentre qualche vecchia megera inveisce a testa bassa. Forse non sa che quei ragazzi con i giubbotti di pelle nera, in realtà, sono un’associazione di volontariato che è lì per raccogliere fondi per salvare i bambini dagli abusi. Forse non sa che il motociclismo può essere molto più solidale di lei e delle sue idee preconcette.E allora, abbattiamo quelle barriere che da sempre dividono “bikers” e motociclisti, scooteristi e motociclisti, velocisti e crossisti… Perché il motociclismo è tutto questo. Perché il motociclismo ci unisce!
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