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Passo San Boldo

  • Il Motar
  • 18 ott 2017
  • Tempo di lettura: 2 min

Breve ma intenso. È l’itinerario di viaggio in moto sul Passo San Boldo, uno dei valichi più incredibili non solo d’Italia, ma del mondo intero. Questa splendida destinazione si trova in Veneto, e mette in comunicazione le Prealpi Bellunesi attraverso la Valmaremo e la Valbelluna. Alto nel suo punto massimo appena 706 metri sul livello del mare (una collinetta, direbbe qualcuno), il Passo San Boldo (che secondo fonti storiche prenderebbe il nome da una “contrazione linguistica” di Sant’Ippolito) è caratterizzato da un percorso fatto di curve e gallerie, che definiscono il panorama della SP635, detta proprio “del Passo di San Boldo”. Non è un percorso “primario”, e forse non tutti lo conoscono, ma il Passo San Boldo in moto merita sicuramente una visita, anche solo per carpirne i segreti di una costruzione da record. Vale la pena ricordare, infatti, che questa strada si trovava, nei tragici anni della Prima guerra mondiale, al confine tra i territori italiani e austriaci, e che per questo rappresentava un punto strategico per ambedue gli eserciti. Inizialmente iniziati dagli italiani, guidati dall’ingegnere Giuseppe Carpenè, i lavori della strada del Passo San Boldo furono completati in meno di tre mesi, con lo scavo e la messa in funzione di ben cinque gallerie. La rapidità dei lavori ha fatto sì che il Passo San Boldo fosse denominato anche “Strada dei Cento Giorni“. Oggi il Passo San Boldo è divenuto una meta molto speciale da scoprire in moto, soprattutto perché in questi chilometri di salita si passa in pochissimo tempo dall’aperto della strada al chiuso delle sue gallerie che, in discesa (o salita, dipende dal senso di percorrenza) e in curva, regalano delle prospettive incredibili. E non è un caso che il Passo San Boldo sia considerato uno dei percorsi più suggestivi al mondo.



 
 
 

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